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Impermanenza  
Materia e trasformazione in polaroid

Riflettendo sul tempo e sulla frammentazione e transitorietà della memoria, ho creato una serie di piccole opere partendo da scatti realizzati su pellicola analogica a sviluppo istantaneo polaroid, successivamente manipolati mediante la tecnica dell’emulsion lifting che consiste nell’apertura meccanica del supporto della foto per separare i diversi elementi chimici che la compongono ed isolare, mediante passaggio in acqua, lo strato più sottile dell’emulsione su cui è impressionata l’immagine. L’emulsione staccata e ripulita dai residui del supporto, assume le caratteristiche di un film sottilissimo che rimane, dopo questo trattamento, a fluttuare nell’acqua come un’alga. A questo punto lo recupero e lo trasferisco su carta. Durante questi passaggi esso può prendere varie forme, arricciarsi, piegarsi, andare incontro a sovrapposizioni, a rotture e ad imprevisti di vario genere che sono pronta ad utilizzare in modo creativo. Con questa tecnica ho trasformato gli scatti fotografici in veli sottili che assumono le sembianze di tessuti trasparenti scompigliati e strappati da una corrente che, come il Tempo, trascina via con sé la memoria delle immagini della vita che hanno attraversato i nostri occhi ed abitato il nostro cuore, a sottolineare l’impermanenza (termine buddhista che ne definisce la transitorietà) della materia di cui è costituito il nostro mondo.

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